Per allergia si intende una reazione esagerata del sistema immunitario verso sostanze estranee normalmente innocue. Gli stessi meccanismi che determinano la risposta immunitaria protettiva possono in alcuni casi creare delle “reazioni di ipersensibilità”. Le patologie allergiche colpiscono molti apparati dell’organismo e tra questi quello più frequentemente implicato è sicuramente la cute.
Reazioni allergiche possono essere scatenate da farmaci, vaccini, piante, punture di insetto e cibo. L’insorgenza clinica è in genere rapida: le lesioni che interessano solo la parte superficiale della cute (orticaria) in genere durano non più di 24h, mentre quelle che interessano anche la parte più profonda (angioedema) possono essere pericolose per la vita se interessano le vie aeree. E’ importante che ogni reazione a farmaci o vaccini venga sempre segnalata al Medico Veterinario qualora non ne sia a conoscenza e annotata nel libretto delle vaccinazioni in modo da evitare una nuova somministrazione della stessa sostanza.
La dermatite atopica è invece una patologia allergica, molto frequente nel cane e poco nel gatto, caratterizzata da intenso prurito che porta spesso all’autotraumatismo. Nella maggior parte dei casi i responsabili sono gli acari della polvere; altri allergeni coinvolti sono i pollini, le muffe e gli insetti. Per lo sviluppo di questa malattia è necessaria un’influenza genetica (alcune razze sono predisposte es. Bulldog, Golden Retriever,Labrador) e un’esposizione costante agli agenti causali; solitamente l’esordio è prima dei 3 anni di età. Spesso questa dermatite è complicata da allergia alle pulci, da infezioni secondarie e da allergie alimentari. Quindi un primo approccio in caso di sospetta dermatite atopica consiste nel controllo delle malattie complicanti, tramite eliminazione delle pulci e delle infezioni secondarie e l’utilizzo di una dieta ipoallergenica. L’organismo può anche reagire in modo inappropriato agli alimenti. L’allergia alimentare può dare sintomatologia gastroenterica (es. diarrea o feci poco formate), dermatiti o entrambe. La sensibilizzazione avviene di solito in un lungo periodo: è quindi possibile che un cane o un gatto pur nutriti per anni con lo stesso alimento comincino ad un certo punto a diventare intolleranti. In questi casi la collaborazione del proprietario è fondamentale, poiché la dieta di eliminazione prevede la somministrazione di un alimento con fonte proteica unica, che il cane o il gatto non abbiano mai assunto prima. In queste settimane di prova è strettamente necessario non somministrare nessun’altra fonte di cibo in quanto inficerebbe il test e l’eventuale diagnosi di allergia alimentare.
Questo tipo di patologie sta diventando sempre più frequente, come succede anche in medicina umana. Anche se si tratta di malattie che non mettono a repentaglio la vita dell’animale, spesso sono molto frustranti sia per il Veterinario che per il proprietario, in quanto è difficile ottenere una remissione completa della sintomatologia, riducendo così la qualità di vita dei nostri animali.