LA VACCINAZIONE ANTIRABBICA

La Rabbia è una grave malattia virale trasmissibile dagli animali all’uomo (zoonosi). La trasmissione può avvenire attraverso il contatto della saliva di animali infetti con ferite provocate da morsi. Va ricordato che la particolarità biologica del virus della rabbia fa si che l’animale colpito, data la migrazione dell’agente eziologico attraverso il tessuto nervoso dell’ospite, una volta raggiunto il sistema limbico,non abbia più timore dell’uomo (ecco perchè le volpi, o altri mammiferi affetti dalla malattia, vengono rinvenuti nei pressi dei centri abitati), e sviluppi particolare aggressività e attitudine al morso, modalità con la quale il virus si garantisce la trasmissione ad un altro ospite.

Considerando l’esito sicuramente mortale l’unica prevenzione possibile è la vaccinazione.
LA PRIMA VACCINAZIONE può essere eseguita a 3 mesi di vita seguita da richiami annuali. In base all’epidemiologia della rabbia, in ogni regione vengono emanate dalle Autorità Sanitarie le norme di vaccinazione preventiva.
PER I VIAGGI ALL’ESTERO, tutte gli stati richiedono il certificato di vaccinazione antirabbica per consentire l’ingresso o il transito di un cane; il certificato è ritenuto idoneo se la vaccinazione è stata eseguita da almeno ventuno giorni e da non più di undici mesi ( L’A.S.L. provvederà, visto il certificato di avvenuta vaccinazione rilasciato da un Medico Veterinario libero professionista, a rilasciare un passaporto con un certificato di idoneità all’espatrio; questo certificato ha la validità di trenta giorni).
Alcuni paesi extracomunitari richiedono la titolazione anticorpale a ulteriore verifica dell’efficacia del vaccino. Rivolgetevi al vostro Medico Veterinario di fiducia per essere informati sulle norme vigenti.
NEL CASO UN CANE MORDA PERSONE O ANIMALI, deve essere SEGNALATOall’autorità sanitaria e sottoposto ad un periodo di osservazione della durata di dieci giorni ;durante questo periodo di osservazione l’animale NON deve ricevere alcun trattamento terapeutico, ne’ tantomeno può essere sottoposto ad eutanasia (l’infrazione è un reato contemplato nel Codice Penale!).
Nel caso l’animale morsicatore muoia durante questo periodo, le autorità dispongono gli accertamenti diagnostici necessari ad escludere l’eventuale infezione e eventualmente a mettere in atto le misure necessarie per isolare e circoscrivere il focolaio.
Si rende comunque noto che in Italia la rabbia è presente in alcune regioni dell’arco alpino(dove peraltro è obbligatoria la vaccinazione). Si raccomanda quindi la profilassi vaccinale a chi intende intraprendere viaggi all’estero con il proprio cane o gatto, a chi partecipa a mostre canine o raduni cinofili e agli appassionati dell’escursionismo montano.

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